… alla prima parte …
Ragazzo di campagna, automunito, milanese adottato cerca posto auto per la notte.
Astenersi perditempo.
Centro commerciale zona semi centrale, piano meno uno, interno gabbiotto addetti “Rapid Parking”, un mese dopo.
Per l’esattezza due giorni prima, di un mese dopo.
“Buona sera, vorrei rinnovare il mio abbonamento”
“Buona sera, nessun problema, favorisca la tessera prego”, l’addetto Rapid Parking è gentile e cortese, alto e magro nella sua divisa nera, scarpe antinfortunistiche nere, giubbotto nero griffato “Rapid Parking”, in arancione fluo. Sul petto della divisa, nessun cartellino, nessun nome.
Simone osserva l’addetto, lo scruta, ha la faccia da Giuseppe e nessuna parentela con Ciro, nessuna, è certo.
Giuseppe prende la tessera e la appoggia al lettore di bar code, sul display della cassa appare inequivocabile e privo di vergogna l’importo “60,00 €”.
Simone è il suo ghigno, malefico e vendicativo; Ciro questa volta non presidia la postazione Rapid Parking, ma la vendetta verrà servita, due giorni prima di un mese dopo.
“Eh no, guardi”, Simone aspettava da troppo questo momento, “ho la mia tessera EuroCoop, sono tre euro meno con la tessera, esattamente 57 euro”.
Giuseppe impassibile “guardi che lei deve pagare 60 euro, vede sul display”.
“Eh no, eh no, ho la tessera EuroCoop questa volta, che mi dà diritto allo sconto di 3 euro”.
“Ma il suo contratto è del tipo Notte a 60 euro, non Notte EuroCoop a 57 euro, quindi deve pagare il rinnovo mensile a 60 euro”.
“Eh no, eh no, no no, la scorsa volta il suo collega” Simone non riesce neppure a proferire la parola Ciro, “il suo collega mi ha assicurato che per il rinnovo, con la tessera EuroCoop, avevo diritto allo sconto”.
“Il regolamento lo vieta, se vuole un abbonamento a 57 euro Notte EuroCoop, dobbiamo rifare il contratto”.
“Rifare il contratto?” Simone è incredulo e sull’orlo di una crisi di nervi “rifare il contratto?”
Giuseppe è una sfinge “certo rifare il contratto”.
“Rifare il contratto? E perché mai? Non basta una semplice variazione?”.
“Il regolamento lo vieta, e comunque per rifare il contratto ci vogliono solo cinque minuti”.
Simone è sbiancato, immobile, palpebre spalancate, Giuseppe come se niente fosse continua “e poi, il nuovo contratto è a sua maggior tutela”.
Ci sono momenti nella vita in cui il mondo vortica attorno impazzito e schizzato come un flipper comandato da un cocainomane strafatto.
Simone sente una fitta ad entrambe le tempie, come se lo avessero infilzato con lo spiedo per cucinare il porceddu, lo zaino con PC sulle spalle diventa immensamente pesante.
Simone si tocca entrambe le tempie, se le massaggia per qualche secondo, si sfila lo zaino e lo appoggia per terra, si slaccia il giubbotto con calma e poi con sguardo truce guarda dritto negli occhi Giuseppe, aspetta qualche secondo e poi domanda, scandendo lentamente le parole “E’ proprio sicuro, che occorra rifare il contratto?”
Giuseppe, vorrebbe rispondere di sì, ma percepisce la criticità della situazione, e tentennando risponde “guardi, ora provo a contattare il mio responsabile”
“Ecco bravo, contatti” risponde Simone sicuro di sè e ora perfettamente in controllo della situazione.
Ci sono momenti nella vita in cui non ci si accorge di essere sul baratro, in cui si pensa di essere al sicuro, mentre l’inferno ha appena spalancato le sue fauci infuocate e ingorde.
Giuseppe prende il telefono, compone il numero, attende qualche secondo che il responsabile risponda “Pronto, Ciro, …”. La parola Ciro arriva alle orecchie di Simone, chiara, distinta e inarrestabile come una slavina di neve. Si siede Simone, alla scrivania dei contratti, le gambe non reggono più il suo peso, la testa gira, il respiro affannoso, le parole di Giuseppe al telefono svaniscono come quando si schiaccia il tasto “mute”.
Rimane così, sconsolato e affranto Simone, finché due minuti dopo, nel gabbioufficio Rapid Parking fa il suo ingresso, trionfale e risolutivo, il responsabile, Ciro il grande, in persona.
Ciro con fare serio, senza parlare, guarda Giuseppe che immediatamente vuota il sacco, scrollandosi così di dosso la criticità dalla situazione.
Simone non parla, seduto, aspetta rassegnato e sconfitto che Ciro faccia il suo dovere.
E Ciro, inappuntabile, fa quello che deve fare “Buona sera, come le ha detto il collega, non è possibile fare una variazione del contratto, se vuole pagare l’abbonamento Notte EuroCoop, dobbiamo rifare il contratto”
“Ma il mese scorso, lei …”
“Il regolamento prevede il rifacimento del contratto, ci vogliono solo cinque minuti”
“Già solo cinque minuti”, Simone ha un tono neutro, da risponditore automatico.
“E poi, guardi che è a sua maggior tutela, il nuovo contratto”
A maggior tutela, Simone ne è convinto, vorrebbe ribattere, reagire, infuriarsi ma si sente dire “E va bene, se è a mia maggior tutela …”
Ciro si accomoda alla scrivania, prende il modulo dei contratti in carta copiativa “Nome e Cognome, data e paese di nascita, residenza”
“Ma scusi non le servono i documenti in originale, tessera EuroCoop inclusa?” Simone abbozza un sorriso.
Ciro indispettito “Sì, ma dopo aver compilato il modulo”
“Ma stai scherzando vero? Hai già i miei documenti, fotocopiati dagli originali, un mese fa, non ti ricordi? Vuoi le mie impronte digitali e la scansione dell’iride? E magari anche un tampone salivare per il DNA, che non si sa mai?”
Ciro, impassibile, professionale, continua imperterrito nella copia dei dati, con attenzione certosina, come se nulla fosse, come se la reazione di Simone fosse stata solo immaginata.
Al completamento della compilazione del nuovo contratto, Ciro lo porge a Simone per la firma.
E’ fatta pensa Simone, alla fine c’è voluta una buona mezz’ora, ma abbiamo finito.
Nell’istante in cui sta per firmare, Giuseppe si palesa nuovamente “Scusa Ciro, ma se rinnoviamo il contratto ora, il signore perde due giorni di parcheggio?”
Gli occhi di Simone sono lo specchio del terrore, che ineffabile si manifesta.
“Certamente” risponde Ciro guardando con aria interrogativa Simone.
“Quindi?” ha la forza di domandare Simone.
“Le conviene tornare fra due giorni, quando le scade il contratto, così procediamo con il rinnovo in modalità Notte EuroCoop a 57 euro”.
“Immagino sia a mia maggior tutela”.
Simone si alza con circospezione per paura di svenire e con sconsolata gentilezza “E va bene, tornerò fra due giorni”.
“Come preferisce” risponde Ciro mentre straccia il nuovo contratto.
Simone senza forze si mette sulle spalle il suo Zaino con PC e esce dal gabbiotto Rapid Parking.
Ma proprio mentre tutto è perduto, la resistenza è risultata vana, l’avversario insormontabile e imbattibile, Simone con la coda dell’occhio vede, sullo striscione Rapid Parking posto all’uscita del parcheggio, il numero verde da contattare “per informazioni o emergenza”.
Scatta una foto al numero verde, per non dimenticarselo, per non dimenticarsi che non è ancora finita, che avrà perso l’ennesima battaglia ma non ancora la guerra.
Mancano due giorni al prossimo match, due giorni e un numero verde per ribaltare l’esito della disputa.
Due giorni dopo, interno macchina di Simone, telefonata in viva voce.
“Buona sera, Rapid Parking?”
“Certamente, Buona sera a lei, desidera?”
La voce è cordiale, Simone, rinfrancato dalla disponibilità del suo interlocutore, spiega con precisione l’antefatto fino a domandare “Quindi per il cambio da Notte a Notte EuroCoop, è necessario stipulare un nuovo contratto o basta fare una semplice variazione?”
Simone è tranquillo, sì è già mentalmente appuntato il nome del funzionario al telefono, pronto a cogliere in castagna Ciro il grande, segnalandogli la possibilità di variazione grazie ad un fantomatico modulo specificatamente redatto allo scopo.
Ci sono momenti nella vita in cui si ha la certezza della vittoria, senza dubbio o perplessità, ma questi sono proprio i momenti in cui la sconfitta è fragorosa e devastante.
“Mi spiace, tuttavia non è possibile procedere con una variazione contrattuale. Il regolamento lo vieta, il regolamento prevede la ri – stipula contrattuale, esplicitando chiaramente la dicitura Notte EuroCoop, che, con presentazione della tessera, le dà il diritto allo sconto di tre euro”
Simone sta per riattaccare bruscamente, eppure l’istinto gli suggerisce che manca ancora qualcosa, che il quadro non è ancora completo.
Il suo interlocutore continua “ci vogliono solo cinque minuti, e comunque è a sua maggior tutela”.
La comunicazione si interrompe di colpo e Simone, in tangenziale, nel pieno del traffico serale da rientro, frena bruscamente evitando millimetricamente la collisione con il camion che lo precede “Se mi tamponi, facciamo una frittata” è la scritta enorme che campeggia sul retro dell’automezzo che trasporta uova.
Venti minuti dopo, Centro commerciale zona semi centrale, piano meno uno, interno gabbiotto addetti “Rapid Parking”.
Ciro il grande ha appena completato la compilazione del nuovo contratto su carta copiativa e sta litigando con la fotocopiatrice che vomita ben cinque copie del retro della carta di identità di Simone, fotocopiata insieme al codice fiscale esattamente trenta giorni, zero minuti e zero secondi prima.
Simone vorrebbe estrarre la tessera bancomat, ma ormai inibisce qualsiasi forma di iniziativa, aspettando le indicazioni precise e professionali di Ciro.
E infatti Ciro, dopo aver prontamente sbloccato la fotocopiatrice inceppata, intervento durato una decina di minuti, riporta al pc i dati trascritti sul contratto, gli stessi dati già inseriti nel sistema.
“Guarda che in un mese non ho cambiato residenza, data e paese di nascita e anche il codice fiscale è rimasto lo stesso”, ma anche questa volta sono parole pensate che non hanno trovato la forza di essere suono.
Dopo un ricontrollo puntale e attento dei dati, finalmente Ciro chiede a Simone la modalità di pagamento.
Simone paga e ritira la tessera stile Ski Pass, vorrebbe andarsene all’istante, tuttavia ha ancora la forza per un colpo di reni “Ma scusi, non è per insistere, ma è mai possibile che il vostro sistema informativo non preveda la possibilità di recuperare i dati già inseriti, basterebbe prevedere un modulo di variazione o la stampa cartacea in doppio del contratto, così lei non dovrebbe rifare tutto tutte le volte, fotocopie incluse” pausa, respiro, ghigno “non le pare?”.
Simone ha sparato l’ultima cartuccia, Ciro sembra inerme, sconfitto proprio all’ultimo secondo dei supplementari.
“ah…” esclama sottovoce “ah…” ripete.
Simone è euforico, alla fine nonostante tutto è riuscito a mette a segno il colpo finale.
Ci sono momenti nella vita in cui vorresti gioire, ma proprio in questi momenti sei in fondo al fosso e cominci a scavare.
“Puo’ essere” Ciro è ora nuovamente impassibile “e comunque il nuovo contratto è a sua maggior tutela”. Ciro il grande, calca la mano fino al ko finale “vede, se ora lei volesse passare, ad esempio, al contratto Annuale EuroCoop, dovremmo rifare il contratto, proprio perché il regolamento lo prevede ed è a sua maggior tutela”.
Colpito, affondato, annientato.
Cirocrazia allo stato iperpuro.
Simone si trascina sconsolato verso casa, zaino con Pc sulle spalle, ripensa all’accaduto quando all’improvviso un pensiero lo assale “Ma fra non molto mi consegneranno l’auto nuova, bisognerà rifare il contratto?”.
Lo pensa talmente forte che la signora che lo incrocia sul marciapiede risponde “Il regolamento lo prevede, ci vorranno solo cinque minuti, e poi è a sua maggior tutela!”.
(©) Simone Moscardi, 2016